Incise la voce e il battito del cuore

Fu l’uomo che incise la voce e il battito del cuore. A lui si deve l’invenzione del magnetofono, un registratore a nastro e, grazie all’incontro con Padre Agostino Gemelli, dell’elettrocardiografo.

Il 22 novembre sono 100 anni dalla nascita di Arrigo Castelli, personalità geniale e carismatica che prediligeva l’essenziale anche nei suoi comportamenti.
Nato a San Giovanni Bianco in Val Brembana nel 1921 e cresciuto a Milano, fu in uno scantinato della casa di uno zio di Como che nel 1947 riuscì a catturare “un fruscio” della sua voce e a registrarla su un filo d’acciaio, inventando così il magnetofono. Presto ribattezzato “registratore magnetico” e brevettato, venne presentato nello stesso anno alla Fiera campionaria di Milano, consentendo al pubblico di vederlo e provarlo. Divenne il protagonista assoluto dell’esposizione: i visitatori fecero la fila per registrare la propria voce e riascoltarla.
La produzione cominciò subito dopo la fondazione della Società Magnetofoni Castelli nel capoluogo lombardo ma la commercializzazione fu inizialmente faticosa: il mercato mostrava diffidenza sia per le dimensioni dell’apparecchio che per l’elevato costo. Ci voleva un accordo commerciale: l’incontro con l’imprenditore italiano John Geloso, titolare dell’omonima azienda produttrice di scatole di montaggio per radioricevitori e amplificatori, creò le premesse per la sua diffusione. Pochi anni dopo i magnetofoni, divenuti più economici e maneggevoli, sarebbero entrati nelle case e nelle scuole e nel 1969 sarebbero sbarcati sul tavolo della centrale operativa della Nasa impegnata nel progetto Apollo. Castelli, in questa occasione, aveva creato un fono telecomando che accendeva la registrazione di un magnetofono con un intervallo di tempo talmente minimo da non perdere alcuna informazione parlata. In sostanza, l’apparecchio restava in stand-by per ripartire in presenza di una qualunque comunicazione tra la base e lo spazio. Il risultato fu che l’allunaggio del 20 luglio 1969 venne registrato in ogni fase del viaggio e dello sbarco.

 

100 anni fa nasceva Arrigo Castelli, l’intelligenza a servizio dell’umanità

Ma un altro incontro fu molto importante per la vita e la carriera di Arrigo Castelli. Quello con Padre Agostino Gemelli, all’epoca Rettore dell’Università Cattolica di Milano e fondatore della Società italiana di Fonetica sperimentale. Affascinato dalla genialità dell’imprenditore, lo convocò e lo convinse a fare esperimenti sulle sue investigazioni scientifiche: l’ottica era quella della fisica acustica, ma l’orizzonte non era altro che l’esame della persona vista nella sua integralità e armonica unitarietà psico-fisica.
Fu dalla loro collaborazione che nacque prima l’idea e poi il progetto di un prodotto nuovo da utilizzare a fini medici: l’elettrocardiografo. Si passava dalla registrazione delle voci a quella del cuore. Il primo prototipo sarebbe stato a tubocatodico con registrazione fotografica. Oggi in tutto il mondo si contano 400.000 elettrocardiografi progettati da Castelli, uomo ispirato nel suo lavoro dalla volontà di creare strumenti utili all’umanità e con la vocazione di rendere le sue invenzioni accessibili e davvero utilizzabili.

Lombardia Quotidiano
Annalisa Buzzetti

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